Elena di Francia duchessa d’Aosta
Viaggi in Africa
Fratelli Treves, Milano, 1913
Il volume è la cronaca, accompagnata da ben 487 incisioni, di 3 viaggi effettuati dalla duchessa tra il 1907 e il 1911 in gran parte dell’Africa.
Il racconto in prima persona, condotto in forma di note di viaggio, offre un resoconto dettagliato e arguto delle esperienze vissute e di tutto quanto visto insieme ai compagni di cammino: il capitano conte Maurizio Piscicelli e l’inglese Susan Hicks Beach. Nella narrazione, prodotta quasi in tono di conversazione, la paratassi è generalmente preferita all’ipotassi, assecondando uno stile efficace ed incisivo. Uno stile quindi “semplice”, eppure sempre elegante, anche grazie agli anglismi e francesismi disseminati nel testo; uno stile - pure - originale, nella sua evidente capacità di appassionare il lettore, né privo di uscite ironiche. La lingua partecipa direttamente alla restituzione di reperti della realtà, grazie alla riproduzione delle lingue del luogo, spontaneamente commiste alla lingua della narrazione (e di alcune parole, in nota, è fornita anche l’etimologia). Ma la lingua è pure depositaria della più netta precisione scientifica quando sono descritte piante e animali, oggetto di studio e di collezione da parte dell’autrice, studiosa e appassionata in proprio di scienze. Centrale, nel racconto, il rapporto testo-immagini, immagini scattate dalla duchessa stessa e da Piscicelli. Immagini che hanno dignità pari alla scrittura e che la intervallano, integrandone il significato, in un reciproco rimando parola-immagine. Le “incisioni”, a piena pagina, sono sempre accompagnate da vivaci didascalie (anch’esse presumibilmente di mano della duchessa), a cui va riconosciuto un ruolo narrativo e di raccordo tra di loro e rispetto al testo, secondo un percorso sempre consequenziale. Assoluto il rispetto indirizzato ai popoli incontrati lungo il cammino.