Ferrara Alessandro
Con i barbari contro i barbari
Rispoli anonima, Napoli, 1940
pp. 236. Narratore in prima persona. Eventi 1937-1938 e successivi, di guerriglia. Il Narratore è posto a capo di una banda di irregolari indigeni di cattiva fama, dove dovrebbe ristabilire la disciplina e che dovrebbe guidare contro i ‘predoni’. Cerca di premiare i momenti positivi (con lodi, cibo, bevande, abiti, denaro) e punire i negativi (furti presso gli abitanti della zona, litigi, diserzione ...) comminando sanzioni e in un caso anche con la fucilazione, dopo esame pubblico del caso. Cerca di acquisire prestigio mantenendo la calma, rinunziando a piccoli privilegi, mostrandosi abile a cavallo o nel giudicare le diatribe. tc. Ascolta racconti storici trasformati in leggende (cap. XIII) ed esempi di superstizioni (p. 156). Ritiene che venalità e bramosia di potere sia pari a quella presente nei popoli civili (p. 146). La notevole intelligenza degli abissini viene adoperata per danneggiare i nemici personali, ma questo avverrebbe in tutti i popoli e solo in alcuni sarebbe controbilanciata da principi morali (p. 160). Le abitudini imposte dall’ambiente, e superate altrove, non sono in Etiopia contrastate e permettono di studiare ivi il passato dell’umanità.