Il Corriere della Sera
Vico Mantegazza
Note e Ricordi
27 febbraio 1912- Anno 37- Num.58, pp 3
Mantegazza espone alcune considerazioni sulla diversità del reportage di guerra contemporaneo e quello esercitato dalla generazione precedente: " Guardate, per l’appunto, a proposito della guerra che si combatte sulle coste dell’Africa settentrionale, con che rapidità il pubblico di tutto il mondo è informato, poche ore dopo, di tutto quanto avviene. E poi, come se non bastasse il telegrafo, la fotografia e la cinematografia vi fanno dopo pochi giorni assistere alla riproduzione viva, impressionante di tutti gli avvenimenti. Sono laggiù oramai a decine gli scrittori, i corrispondenti, i fotografi di tutti i paesi. Una ventina d’anni fa, in Eritrea, quando partì la spedizione comandata dal San Marzano, dopo Dogali, i corrispondenti dei giornali italiani erano in tutto e per tutto otto e gli esteri uno soltanto: il povero Vizzitelli per il Times […]. Di quegli otto alcuni hanno preso strade diverse:altri… non hanno perduta la brutta abitudine di imbrattare la carta. Sono scamparsi il Corazzino e il povero Gustavo Chiesa, allora feroce antiafricanista, e che convertitosi più tardi ha lasciato un suo libro veramente magistrale".