Il Corriere della Sera
Luigi Barzini
Gli aspetti maestosi della guerra fra i dirupi di Derna
29 marzo 1912- Anno 37- Num. 89, pp 3
L'articolo occupa in realtà due numeri del quotidiano ( 29 e 30 marzo 1911). L’articolo di. Luigi Barzini, Gli aspetti maestosi della guerra fra i dirupi di Derna, datato "Derna 22 marzo", occupa l’intera terza pagina e si configura come un riassunto esaustivo di quanto successo a Derna successivamente alla battaglia del 27 dicembre: eloquenti i titoli dei paragrafi: L’acqua avvelenata; La posta dei turchi; Sorpresa fallita; Gara d’ardimento;Il sergente prigioniero; Il fortino Lombardia; L’attacco notturno; Il terrore della baionetta; Un potente ceffone; Il soccorso; Affusti umani. Il messaggio che il giornalista vuol fare arrivare al suo pubblico è duplice: si sottolineano le difficoltà di "decifrare" il terreno intorno a Derna, "strano terreno, così complicato e difficile", definito da un ufficiale con una "pittoresca espressione […] un terreno scritto in arabo", per esaltare, su quello scenario, sia le capacità dei genieri di costruire rapidamente opere di fortificazione sia l’abilità degli ufficiali di organizzare attacchi e difese. In questo ambito, è comprensibile anche l’insistenza su un episodio truce e macabro, con il quale Barzini vuole indicare la necessità per gli italiani di guadagnarsi il rispetto degli indigeni, anche con il ricorso alla la forza: "Cadaveri beduini raccolti in quel giorno vennero legati sui muli e in lunga fila discese il lugubre convoglio dei morti alla città, perché gli abitanti vedessero. […] La visione di tanti cadaveri dava l’impressione della sconfitta. Lentamente, l’orrendo corteggio che lasciava tracce di sangue attraversò Derna per andare al luogo del seppellimento, e una espressione costernata rimase nelle facce della folla araba, il cui contegno verso di noi assunse da allora forme esteriori di rispetto sempre più profondo".