Il Corriere della Sera
Luigi Barzini
Le ultime fasi dell’aspra lotta
Contro i turco-arabi a Derna
30 marzo 1912 -Anno 37- Num. 90, pp 3
La III pagina di questo numero del "Corriere" è per metà dedicata alla continuazione del dispaccio di Barzini con il titolo Le ultime fasi dell’aspra lotta- Contro i turco-arabi a Derna. Si tratta di un racconto della situazione a Derna fatto per bozzetti e aneddoti, siglati dai cinque titoli dei paragrafi ( "Il cane guida"- "Quattro saldi custodi"-"La lotta al Marabut"-"La batteria D’Angelo"- "L’eroica morte di Guffanti") e collegati dallo sviluppo cronologico : "Alle 4 l’attacco era cessato", "alle una e trenta coi rinforzi giunti il nostro fronte, steso a semicerchio, aveva una ampiezza di 3 chilometri" " verso le due e mezzo il comandante pensò di spingere un violento attacco"…. Singolare l’episodio dell’ "Eroica morte di Guffanti", dove si alternano tempi storici ( imperfetto, p. remoto) e presente storico. "Il capitano Guffanti intanto fa fronte al gruppo nemico più vicino. Con quanti uomini? Con un caporale t che non ha voluto distaccarsi dal suo fianco e due soldati che pure sono voluti restare con lui e che sono i primi a cadere. Egli prende il fucile di uno dei suoi uomini uccisi, si corica a terra a spara, appoggia l’arma al cadavere; ogni colpo abbatte un nemico e dopo ogni colpo egli passa la mano carezzosa sulla testa del morto e gli parla appassionato:- Bravo soldatino, bravo! Colloquio misterioso e sacro. In una sublime allucinazione egli pensava forse che il morto continuasse sempre a guidare i colpi del suo fucile, oppure in quel soldato esanime che faceva da trincea, che serviva ancora, che combatteva un poco con lui, egli credeva di sentire qualche volontà oscura che chiedeva vendetta. Chi sa che cosa può vedere e che cosa può sentire chi sta per essere ghermito dalla morte? Improvvisamente il capitano ha gettato il fucile esclamando:- Perdio, non ho più cartucce! E si è sollevato in piedi. Una palla lo ha colpito all’inguine, una al petto, una alla fronte ed elgi è caduto fulminato sul suo bravo soldatino. Il giorno dopo il suo cadavere è stato rinvenuto sul bordo dell’Halg, disteso supino e vicino alla sua testa era infisso al suolo un ramo verde, come un barbaro segno di omaggio".