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Il Corriere della Sera

Gino Berri

La presa di Lebda e del monte Hamangi

"L’irruente attacco- Il nemico tra due fuochi- Il contrattacco notturno".

Mercoledì, 8 maggio 1912- Anno 37- Num. 127, pp 3

Berri racconta al presente indicativo tutte le fasi della vittoriosa battaglia del 2 maggio, con evidente effetto di resa immediata e di "verità". Il testo è articolato in vari paragrafetti: La posizione da occupare; L’uscita da Homs; La trincea araba espugnata; Donne e bimbi nella battaglia; L’oasi abbandonata; Tra due fuochi; L’azione dei bersaglieri; Vittoria!; Contrattacco sventato dal Mergheb; Fra le rovine di Lebda . Da un lato il giornalista esalta la disciplina, l’efficacia di fuoco, il coraggio dei nostri soldati e l’approssimazione degli arabi, che combattono nelle oasi con accanto donne e bambini ( " Da noi il massimo ordine, un fuoco preciso, efficace; dall’altra parte un crepitare disordinato di fucilate, fra grida e urla; un agitarsi di uomini, di donne e di bambini. Poiché molte donne assistono i loro uomini, si mettono loro davanti incitandoli coi gesti e con grida acutissime. Alle volte tutte le donne uniscono le voci in un grido solo: Allah! Che ripetono a lungo con voce gutturale, tutto d’un fiato, battendosi la bocca colla mano. Una di queste donne vede cadere il proprio uomo, corre via velocissima a rapidi cassettini agitando sopra la testa il baracano a quadretti gialli e rossi, mentre l’uomo è raccolto e trasportato lontano"), dall’altro, alla fine della battaglia, si sofferma sui segni sanguinosi lasciati dal combattimento ( " I luoghi di appostamento sono segnati da vaste chiazze di sangue, lunghe striscie rossastre segnano la fuga dei feriti o dei morenti"ecc…), non senza però far mancare, davanti alle rovine di Lebda, l’evocazione dell’antica potenza di Roma, con una commozione che manca invece ai soldati e al giornalista di fronte ai segni di morte della battaglia: "Siamo fra le rovine di una città che fu già nostra. La commozione appare sui volti e l’occupazione di tutti quei ruderi ci avvicina col pensiero, coll’anima all’antica Roma". Nella stessa terza pagina si trova un secondo testo di Berri, datato 3 maggio, che aggiorna i lettori sugli sviluppi dell’azione di contrattacco nemico avvenuta durante la notte ( il titolo recita infatti "Il contrattacco notturno" e il sottotitolo "Un fantastico combattimento notturno").Nella stessa terza pagina si trova un secondo testo di Berri, datato 3 maggio, che aggiorna i lettori sugli sviluppi dell’azione di contrattacco nemico avvenuta durante la notte ( il titolo recita infatti "Il contrattacco notturno" e il sottotitolo "Un fantastico combattimento notturno").

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