Il Corriere della Sera
Arnaldo Fraccaroli
Ramadam
Venerdì, 23 agosto 1912- Anno 37- Num.234, pp 3
L’inizio del Ramadam, "il mese di digiuno, il nono mese lunare del calendario islamico" che "commemora l’epoca in cui al nascere della nuova luna il profeta ebbe la prima rivelazione divina", annunciato dai ventun colpi di cannone dell’artigleria italiana, era già stato oggetto di un articolo anonimo pubblicato nella terza pagina del quotidiano il giorno precedente ( 22 agosto), ma l’intervento di Fraccaroli, in quel momento di stanza a Derna, in Pirenaica, si presenta ai lettori con molte maggiori ambizioni: chiarito il significato del periodo di penitenza e digiuno, se ne descrivono le modalità generali, i riti di inizio, e in particolare la notte inaugurale che ha animato la vita notturna di Derna, con le botteghe del suk aperte, i caffè pieni di avventori che bevono "le nuove sconosciute ’gasùse’ di importazione italiana", le mense imbandite. Nei quattro quartieri della città, all’una e mezzo di notte, quattro banditori portano l’avviso del digiuno imminente, battendo un grosso tamburo di pelle di montone, "la tobbèila". Allora tutti si affrettano a riprendere il pasto, prima appunto del digiuno quotidiano. "Ma lo spettacolo caratteristico-secondo Fraccaroli- è alla sera al tramonto, quando il digiuno viene rotto". È questo il punto dove il giornalista raggiunge il virtuosismo dell’elzeviro: "L’aria ristagna nell’alito infiammato dal sole che si abbassa in un incendio lontano, i muri sembrano combusti dal lungo riverbero, la terra trasuda un fumigar lieve e basso sotto l’arsura ostinata, le palme sono immobili, stanche, incise nel cielo. Si respira l’estate: l’estate africana. È l’ora dell’afa. Verrà poi la brezza, ma al momento ogni cosa è ferma, oppressa dal caldo della lunga giornata"e così via, fino al gioioso spezzarsi del digiuno, "i bicchieri d’acqua svuotati, il caffè sorbito in fretta" " E la notte stellata si riempie di grida, e in ogni casa è un lume, e attorno al lume sono gruppi famelici e sitibondi"."Il Ramadam finirà fra un mese giusto. E saranno tre giorni di pazza gioia"