Il Corriere della Sera
La batteria d'assedio in funzione
8 febbraio 1912- Anno 37-Num.39, pp 1
Sotto il titolo generale( Il cannoneggiamento dell ridotta turca davanti a Gargaresch-Posto di fanteria attaccato da un nucleo d’arabi dinanzi a Gargaresch )sono raccolti due articoli, uno di G. Civinini , La batteria d’assedio in funzione e uno di Gino Berri, La proficua perlustrazione dei lancieri Firenze. L’articolo di Civinini occupa due colonne scarse e si articola in due paragrafetti :La batteria di posizione e Il primo colpo. Il racconto dell’esercitazione dell’artiglieria italiana è costruito come una messa in scena teatrale. Dopo aver indicato le posizioni arabo-turche lungo la linea delle oasi davanti a Gargaresch tra il Marabutto e le tre palme di Fonduk-el-Takar, e le corrispondenti posizioni della batteria Calichiopulo, con i suoi pezzi da 149, Civini passa a elencare il pubblico presente : i generali Frugoni, Nasalli-Rocca e Gigli-Cervi, "ed un largo stuolo di ufficiali di tutte le armi ", "schierati come in una tribuna ad assistere alle interessanti esperienze". A questo punto lo spettacolo può iniziare: pochi colpi per aggiustare il tiro e il cannoneggiamento della ridotta turca e poi, verso sud-ovest, quello del Marabut, procede spedito, "sollevando una gran nuvola di fumo e di sabbia". "Dal piccolo posto dell’82 fanteria dove mi trovavo, che è in una posizione dominante- precisa Civinini- l’effetto dei tiri era anche meglio visibile": "Ad una salva che tre pezzi di una sezione hanno scaricato insieme, il Marabut ò completamente scamparso alla vista dei cannocchiali,[…] in una fantastica nube terrosa". Ma anche quando i colpi non centrano il bersaglio lo spettacolo è assicurato: un tiro troppo a destra che manda il proiettile in mare , vale comunque ad alzare " un getto d’acqua magnifico".