La lettura (del Corriere della Sera)
Gualtiero Castellini
Tripoli, la cittā delle trincee
gennaio 1912, pp 34-42
Rievocazione dei due mesi in cui i soldati italiani hanno dovuto vivere nelle trincee di Tripoli, prima che la linea nemica fosse sbaragliata. Castellini fornisce molte informazioni sulla vita quotidiana dei soldati nelle trincee verso Tripoli, celebrando "i nostri meravigliosi soldati, che hanno vinto il nemico, vinto il contagio, vinto l'inondazione in trincea" ed hanno "vissuto per due mesi una terribile vita di costrizione volontaria e di inconsapevole sacrificio". D'altro canto, l'articolo vuole essere anche rassicurante: i soldati sono descritti mentre giocano con un cane, oppure mentre dormono sereni o ancora mentre passeggiano tranquillamente perchč il messaggio che deve arrivare al pubblico dei lettori č che "A Tripoli si combatte con buon umore, [...]rare le ore in cui il buon umore č assente, [...] neppure la veglia notturna li rattrista, i soldati non si lamentano di nulla".